Valutazione del Rischio Bellico: Obblighi, Metodi e Normative
Proteggi il tuo cantiere con una valutazione obbligatoria del rischio bellico
Sei un CSP o un responsabile della sicurezza? Non trascurare un aspetto fondamentale della sicurezza in cantiere: la valutazione del rischio bellico è obbligatoria secondo il D.Lgs. 81/2008 e deve essere inclusa nel DVR (Documento di Valutazione dei Rischi) e nel PSC (Piano di Sicurezza e Coordinamento) per garantire la sicurezza dei lavoratori.
Affidati a So.Ge.T. Srl per un’analisi accurata e conforme alle normative.
Cos’è la Valutazione del Rischio Bellico?
La valutazione del rischio bellico consiste nell’analisi della possibile presenza di ordigni inesplosi (UXO – Unexploded Ordnance) all’interno di un’area di cantiere.
Normativa di riferimento
L’obbligatorietà della valutazione discende dagli:
✅ Art. 17 e 28 del D.Lgs. 81/2008 → Obbligo di valutare tutti i rischi presenti sul luogo di lavoro.
✅ PSC e DVR → Se un’area ha un potenziale rischio di ordigni bellici, il CSP è tenuto a includere l’analisi nel Piano di Sicurezza e Coordinamento.
Attenzione: Non è sempre obbligatoria la bonifica bellica, ma la valutazione del rischio lo è sempre se l’area presenta attività di scavo.
Quando è obbligatoria la valutazione del rischio bellico?
La valutazione del rischio bellico è sempre obbligatoria per verificare se un’area potrebbe contenere residuati bellici inesplosi (UXO).
Non si può escludere il rischio bellico senza una verifica documentata.
Come si determina se l’area è a rischio?
Il primo passo è eseguire una relazione storico-documentale, che consiste nell’analisi di:
✔ Archivi storici e militari, mappe di bombardamenti e documenti ufficiali.
✔ Testimonianze e report su ritrovamenti di ordigni in passato.
✔ Eventuali bonifiche già eseguite nella zona.
Come si svolge la Valutazione del Rischio Bellico?
Per garantire un’analisi approfondita e accurata, la valutazione prevede 4 fasi fondamentali:
1. Analisi Storico-Documentale
📜 Raccolta di dati da archivi militari, mappe storiche e testimonianze.
📍 Identificazione di zone con precedenti bombardamenti, depositi bellici o operazioni militari.
2. Verifica di indizi in loco
🔍 Documentazione di segnalazioni passate di ritrovamenti di ordigni.
📝 Analisi di report precedenti su bonifiche eseguite o eventi storici correlati.
3. Indagini Strumentali
📡 Solo un’indagine strumentale garantisce un’analisi approfondita del sottosuolo (magnetometria).
4. Integrazione nel DVR e nel PSC
📌 Inserimento dei risultati nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR).
📌 Definizione delle azioni da intraprendere in caso di individuazione di residuati bellici.
Solo se le analisi rivelano un rischio concreto, si procede alla bonifica bellica.
Analisi Strumentale del Rischio Bellico
Vengono eseguite indagini geofisiche avanzate per individuare anomalie nel sottosuolo.
1 – Rilievo Magnetometrico/Gradiometrico
✔ Acquisizione dati georiferiti con sistema GNSS ogni 200ms.
2 – Processing dei Dati
✔ Creazione della mappa del gradiente magnetico per individuare potenziali masse metalliche.
✔ Analisi delle anomalie magnetiche.
3 – Mappa delle Anomalie
✔ Identificazione di zone sospette con possibile presenza di ordigni.
✔ Creazione di una tabella delle coordinate GPS di ogni anomalia.
4 – Stima della Profondità
✔ Calcolo della profondità degli oggetti rilevati per determinare la necessità di ulteriori indagini.
5 – Picchettamento delle Anomalie (Opzionale)
✔ Marcatura sul terreno delle aree con anomalie tramite Foerster Ferex 4.035, escludendo quelle causate da oggetti superficiali.
L’analisi strumentale permette di ridurre i rischi, ottimizzare tempi e costi e prevenire incidenti in cantiere.
